Smart Home: i vantaggi di possedere un router Wi-Fi 6

Wifi6 Saronno

Smart Home: i vantaggi di possedere un router Wi-Fi 6

Il nuovo standard Wi-Fi 6 permette di gestire un numero maggiore di dispositivi: ecco perché le smart home hanno bisogno di un nuovo router per i propri device.

Gli attuali router che supportano il Wi-Fi 5 non sono stati progettati per gestire il numero sempre crescente di dispositivi intelligenti per la smart home, che sono ormai entrati nella nostra quotidianità. Le abitudini degli utenti di una casa intelligente stanno rapidamente cambiando e la risposta per gestire le nuove necessità emergenti arrivano insieme al nuovo standard Wi-Fi 6.

Lo standard approvato dalla WiFi Alliance garantisce non solo connessioni più veloci, ma anche la possibilità di gestire contemporaneamente un numero maggiore di device connessi allo stesso router. Il motivo è nelle caratteristiche tecniche di questo standard, che permettono di gestire e organizzare al meglio il flusso dati grazie all’uso di sotto-canali comunicativi dedicati per ogni device connesso.

Inoltre, il nuovo algoritmo Target Wake Time (TWT) del protocollo Wi-Fi 6 permette di ridurre i consumi energetici prodotti dal trasferimento dei pacchetti dati, per una migliore gestione anche delle batterie dei dispositivi connessi e quindi garantendo una più lunga autonomia.

La maggior parte delle aziende che producono device per la smart home solitamente includono, per questioni di risparmio sui costi, solamente la compatibilità con il Wi-Fi della banda da 2.4 GHz. I router presenti nella maggior parte delle case, invece, includono due bande di trasmissione: a 2.4 GHz e a 5 GHz.

Questo implica che quasi tutti i device di una smart home, come ad esempio frigoriferi intelligenti, lavatrici programmabili, luci e prese smart o le videocamere di sorveglianza in giardino, sfruttano la frequenza a 2.4 GHz, saturando la banda e provocando un rallentamento della connessione.

Al di là delle diverse frequenze dei router, un altro problema è che il protocollo Wi-Fi 5 non è in grado di gestire un numero così alto di dispositivi. Quando nel 2014 la WiFi Alliance ha approvato il protocollo, poi integrato nei router in vendita, in media una casa aveva cinque dispositivi collegati wireless.

Da allora, con una maggiore diffusione della domotica, il numero di dispositivi connessi è aumentato e anche se sulla carta il software di un router è in grado di gestire fino a 250 dispositivi, nella realtà l’hardware farà fatica, e di conseguenza la rete Wi-Fi casalinga risulterà inevitabilmente congestionata.

La prima soluzione al problema dell’aumento dei dispositivi smart collegati in casa è stato lo sviluppo delle reti mesh Wi-Fi, cioè una rete casalinga peer-to-peer costituita da diversi nodi che permettono la distribuzione dei pacchetti dati senza ordine gerarchico.

Al contrario dei range extender, che ricevono il segnale dal router Wi-Fi e creano una nuova connessione con un diverso SSID, le reti mesh sono costituite da punti di accesso distribuiti in più ambienti, con uno stesso SSID, e garantiscono l’estensione della copertura del segnale in modo stabile anche negli spazi esterni o negli ambienti che si sviluppano su più livelli. Inoltre, se uno dei nodi smette di funzionare, gli altri si adattano in modo da garantire lo smistamento dei pacchetti dati.

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